Il giallo all'italiana o spaghetti thrillerParte 1/3: introduzione, anni '60
Premessa
Quella che segue è una piccola guida non esaustiva sul genere cinematografico del giallo all'italiana. Per i film citati ho tenuto conto di quelli generalmente nominati nelle guide specializzate come capisaldi (o degni di nota) per il genere e di giudizi e impressioni puramente personali
Non ho tenuto conto delle pellicole generalmente più horror (anche se degli stessi autori) e dei film che hanno sceneggiature non originali. E' una traccia, assolutamente integrabile, per fare un tuffo in un genere cinematografico che personalmente adoro e che offre molti spunti interessanti e piccole chicche.
Il giallo all'italiana è un tema abbastanza lungo (cosa che riguarda soprattutto gli anni '70) anche se ha avuto vita relativamente breve, ho diviso quindi il testo in 3 parti (tre topic diversi: anni '60, anni '70 e anni '80).
I film citati qui sotto e nelle altre parti sono consigliati per una visione (salvo dove specificato), anche se alcuni o molti di questi già sono ovviamente conosciuti da tutti voi.
Buona lettura...
IntroduzioneLe espressioni "
spaghetti thriller" e "
giallo all'italiana" definiscono un genere cinematografico nato in Italia negli anni sessanta e che ha avuto nel decennio successivo il periodo di maggior splendore. Ha caratteristiche abbastanza diverse rispetto al genere "giallo" per come era conosciuto. Fino a quel momento, infatti, le pellicole del brivido erano rese più oniriche e surreali, molto spesso grazie all'aiuto di ambientazioni gotiche o in costume, creando una sorta di allontanamento emotivo tra lo spettatore e la narrazione che causava una non identificazione con i vari elementi della storia.
Nel giallo all'italiana le ambientazioni, e tutto quello che si muove dentro, diventano contemporanee e "reali". Cambia il modo di generare paura, che ora scaturisce e si diffonde in un contesto metropolitano e sociale, in cui l'assassino sbuca da dietro un angolo o tende l'agguato nel palazzo o nell'appartamento dove abitiamo: l'omicidio è materiale da cronaca nera e irrompe nel nostro immaginario quotidiano. Lo spettatore dunque è più coinvolto e si immedesima nei personaggi e nelle vicende del film, grazie anche alle inquadrature in soggettiva che amplificano l'emotività durante le scene clou e in particolare in quelle dei delitti.
Lo spaghetti thriller solitamente è frutto di sceneggiature originali e "made in Italy", e unisce temi, atmosfere e suspence tipiche dei gialli e degli horror, senza vergognarsi, a volte, di fare incursioni nello slasher e nel gore. Altra caratteristica comune è la musica piuttosto ossessiva, che nel corso degli anni ha avuto anche il contributo di interpreti illustri come Frizzi, Morricone e Simonetti.
Menzione d'obbligo anche per le nudità, ostentate soprattutto negli anni settanta. A incentivare questo aspetto c'è il fatto che i personaggi femminili (anche quelli di secondo piano) sono quasi sempre interpretati da donne piuttosto avvenenti, come Marisa Mell, Edwige Fenech, Stefania Sandrelli, Catherine Spaak, solo per citarne alcune.
Gli anni sessantaIl primo spaghetti thriller della storia è "
La ragazza che sapeva troppo" di
Mario Bava. Il film, come molti altri che si sono succeduti, è ambientato a Roma e narra le vicende di un personaggio complicato e terrificante che semina, ovviamente, il panico in città. Esce nel 1963 e apre la strada a molti altri registi; alcuni di loro si cimentano nel genere soltanto per una volta nella loro intera carriera solo per seguire questa fonte di ispirazione.
Trailer de "La ragazza che sapeva troppo"
L'anno successivo esce "
Sei donne per l'assassino", sempre di
Mario Bava, film non apprezzato al botteghino al momento dell'uscita ma che risulterà essere fondamentale nella storia del giallo all'italiana. Prende vita lo stereotipo dell'assassino tipico del genere: la figura vestita con impermeabile scuro, guanti e cappello. Il classico assassino senza volto, cliché che non annoia e che sarà pane per molte pellicole a venire.
La regia è notevole, con soggettive del killer, esecuzioni degli omicidi piuttosto forti e decisamente elaborate. Tra queste ce n'è una che è tra le più brutali e "riuscite" del genere.
La storia si svolge in un'ambientazione classica (un atelier di alta moda), popolata da personaggi ambigui che, naturalmente, hanno tutti qualcosa da nascondere; la caccia all'assassino è condotta dal classico ispettore di polizia. Niente di rivoluzionario. La trama però è densa di abili depistaggi e gioca sulla lunghezza di certe situazioni apparentemente insignificanti, rendendo complicato scoprire chi abbia commesso gli "efferati delitti".
Trailer di "Sei donne per l'assassino"
Mario Bava con questi due film è indubbiamente l'alfiere principale del genere negli anni sessanta, decennio che in generale offre poca qualità per il giallo all'italiana.
Un altro nome eccellente comunque c'è, ed è quello
Lucio Fulci, che nel 1969 gira il suo primo giallo: "
Una sull'altra". E' un bel thriller erotico, piuttosto spinto per l'epoca, con scene lesbo tra le splendide Marisa Mell e Elsa Martinelli, per le quali, appunto, il film subì pesanti censure.
E' strutturato sulla linea del giallo tradizionale ma senza scene particolarmente scioccanti, come quelle a cui Fulci ci abituerà invece negli anni successivi.
La sceneggiatura originale è scritta dal regista e da Roberto Gianviti, già collaboratori per diverse pellicole precedenti, ma molti critici a suo tempo scrissero (non a torto) che il film era ispirato a "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock.
Trailer di "Una sull'altra"
Umberto Lenzi nel 1969 è autore di una breve serie che per certi versi anticipa il sottogenere di thriller erotico che avrà ampio risalto nel decennio successivo: "
Così dolce... così perversa" (non consigliato), "
Orgasmo" e "
Paranoia". "Orgasmo" uscì negli Stati Uniti con il titolo "Paranoia" (titolo poi utilizzato da Lenzi per il terzo film), in una versione più spinta in cui Carroll Baker, con cui il regista girerà molti altri gialli, appare completamente nuda.

Nel frattempo, sempre nel 1969, un giovane critico cinematografico che risponde al nome di
Dario Argento, già sceneggiatore per alcuni film di Sergio Leone, sta partorendo il primo di una serie di capolavori che segneranno profondamente il genere: "
L'uccello dalle piume di cristallo".
Altri spaghetti thriller degli anni '60 consigliati- "La lama nel corpo", di Elio Scardamaglia (1964). Molto difficile da reperire, purtroppo. Risulta fuori catalogo anche su molti shop online.
- "L'assassino ha le mani pulite", di Vittorio Sindoni (1968)
Trailer de "L'assassino ha le mani pulite"
Lista non esaustiva dei gialli all'italiana anni '60- La ragazza che sapeva troppo (1963), di Mario Bava
- Sei donne per l'assassino (1964), di Mario Bava
- La lama nel corpo (1964), di Elio Scardamaglia
- La morte ha fatto l'uovo (1967), di Giulio Questi
- L'assassino ha le mani pulite (1968), di Vittorio Sindoni
- La morte non ha sesso (1968), di Massimo Dallamano
- Nude... si muore (1968), di Antonio Margheriti
- A doppia faccia (1969), di Riccardo Freda
- Una sull'altra (1969), di Lucio Fulci
Riferimenti cronologici e storici- International Movie DataBase
- MyMovies
- Wikipedia
- Il Davinotti
Gli anni settantaGli anni ottanta