Vanity of vanities, all is vanity
What profit hath a man of all his labor
which he taketh under the sun?
- Ecclesiastes 1:2Inservi deo et laetare (Liverpool, 2008) e
Nom sum qualis (Exeter, 2009) sono due allestimenti realizzati dall’inglese Doug Jones (Londra, 1967) presso la galleria Ceri Hands e presso la Exeter Phoenix.
Entrambi gli allestimenti sono ispirati alla allegorica confraternita B.H.S. (Brotherhood of Saints – La Confraternita dei Santi), fondata nel 1537 e dedita alla carità.
Formata dai dieci santi consacrati ed infitta in una ideologia e in una serie di regole interne sommamente complesse oltre che assolutamente segrete.

La mostra espone la confezione di 21 abiti cuciti a mano e disposti in modo da rivelare i legami rituali che uniscono la confraternita, i costumi sono a grandezza naturale, cioè a misura umana.
L’allestimento ci coinvolge nel mistero perduto che trasmette l’estetica dei rituali di antiche congregazioni umane volte a pratiche divine, la cura e lo splendore dei magnifici costumi, ed il fascino delle oscure pratiche misteriche a cui esse furono dedite.
Doug Jones si pone una domanda essenzialmente sociologica: cosa succede alla nostra individualità quando ci aggreghiamo ad una collettività e cominciamo a vestire le sue uniformi, i suoi codici?
La risposta sembra essere la possibilità di ricevere in cambio conforto sociale, integrazione (le tuniche dei santi rivelano simboli comuni della cultura popolare).
La biografia di Jones, riportata sul catalogo ufficiale delle due mostre, è disseminata di dettagli ironici e simbolici: membro del coro di una cattedrale anglicana durante la sua infanzia e discendente di una famiglia di tradizione massonica (?), affascinato dai costumi e gli abiti cerimoniali che suo padre custodiva gelosamente in un cassetto dello studio di professionista (?), avvezzo alla consultazione dei codici segreti tra i volumi conservati nella biblioteca di famiglia (?) e posseduto sin da bambino dal senso di eterno che si respira attraverso l’estetica dei luoghi e templi religiosi…
Leader assoluto della fratellanza, una cricca di esseri umani simili e uniformati.

Jones squalifica, con il suo lavoro, l’enigma delle confraternite e lo riporta su un piano terreno, privandolo del manto del segreto collettivo.
Il divino si eleva per poi cadere inesorabilmente, stritolato tra le mani dell’autore come sterco santificato.
Quasi a parafrasare il monaco agostiniano
Martin Lutero:
“Noi siamo l’escremento che cade nel mondo attraverso l’ano del diavolo”.